mercoledì 20 novembre 2013

La Settimana Corta e il Tempo Libero



il quattro per cento dei giovani italiani passa la domenica ballando





WEEK-END PERICOLOSO


La fine settimana è il periodo critico per i turbamenti psichici - Le crisi ansiose e depressive, le acute solitudini si manifestano soprattutto durante le festività - I medici parlano di "effetto della distensione" dovuto al passaggio brusco dal lavoro al riposo

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La massa il tempo libero lo spreca; non sa cosa fare.[...]
Molta gente, durante il tempo libero, non trova di meglio che fare figli.  Quando non succedono cose peggiori. [...]
Sette anni fa, un’indagine statistica dell’istituto Doxa rivelò che in Italia “lo sport nazionale è chiacchierare”. Trentasette persone su cento dissero che trascorrevano la maggior parte del loro tempo libero a “stare con gli amici a chiacchierare”. Un’indagine del genere non è stata più compiuta da allora, però è lecito supporre che le risposte, oggi, sarebbero molto diverse. Basti pensare che le auto nel ’54 erano settecentomila e adesso sono più di due milioni, le moto erano un milione e adesso sono più di due milioni e mezzo; aumenta la vendita dei libri e giornali e diminuisce lo smercio delle carte da gioco, si diffondono insomma le abitudini più legate all’accrescimento del benessere economico. Più di duecentoventi miliardi vengono spesi ogni anno per spettacoli cinematografici, radiotelevisivi, teatrali, incontri sportivi e “trattenimenti vari”, ossia flipper e juke-box. Il fenomeno ha acquistato un grande rilievo economico, oltre che sociale.
Se le generali previsioni si dimostreranno esatte, nel ’70 la settimana lavorativa sarà per tutti i lavoratori non superiore alle quaranta ore. E tutti godranno della settimana corta, ossia di due giorni liberi la settimana. […]
Il week-end interessa già gli psichiatri.   La conaca nera d'altronde, dà loro ragione: quasi sempre i delitti sessuali vengono commessi durante i week-end, periodo critico per i turbamenti psichici.[...]
Purtroppo, al “miracolo economico” dell’Italia ’61 non corrisponde un adeguato miracolo sociale. Un esempio: la villeggiatura, in Italia, rimane sempre un lusso, che solo cinque milioni e mezzo d’italiani possono permettersi, vale a dire l’undici per cento dell’intera popolazione. È una cifra avvilente se si pensa che in altre nazioni, vedi l’Inghilterra, oltre la metà della popolazione trascorre le vacanze in luoghi di villeggiatura, oppure viaggiando all’estero. Di più: su quei cinque milioni e mezzo, tre milioni e mezzo sono rappresentati da casalinghe, bambine, studenti, pensionati. Nel ’60 gli operai dell’industria che si sono recati in villeggiatura sono stati in tutto 76 mila, gli operai di altre attività 66 mila, i contadini ottomila.[…]
[…] il problema di fondo è quello di far capire che, oltre al lavoro, esiste qualche altra cosa.
Purtroppo ci sono ancora troppe zone sociali dove il riposo si chiama ozio e noia, dove anzi il tempo libero è noia da mutare in qualcos’altro. […] Molti lo (utilizzano) per arrotondare lo stipendio, ma c’è insomma tanta gente che del tempo libero non sa che farsene. Troppa gente aspetta che qualcuno venga a riempirgli con qualcosa, in qualche modo, le ore libere dal lavoro. […]



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