mercoledì 19 febbraio 2014

Annabella - 15 gennaio 1961






I LIBRI ALL'INDICE SONO PERICOLOSI.

Il confessore mi ha imposto di disfarmi di una bella collezione di libri, perché sono all'indice.   Sono rimasta molto male, perché conservando  quelle belle edizioni non mi sentivo più colpevole che tenere in casa un bel mobile antico.                                                                               


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HANNO AVUTO TROPPO?

[...] può una mamma qualsiasi partecipare al quesito?  I miei figli sono piccoli ma provo dispetto nel vederli ignorare con indifferenza preziosi giocattoli, o romperli senza rimorsi, pensando a quanto è stato diverso per me.   Ma forse anche noi avremmo fatto lo stesso avendone molti.   E ora penso già: come diventeranno?   Per me la colpa o le colpe sono tante.   Il progresso, che apre le loro menti, ma che le logora, così che sono più nervosi.   E lo sbaglio di noi genitori nel dare a essi tutto, come volessimo ricompensarli delle nostre rinunce.   E la fede religiosa, assente o tiepida: le cattive letture, il vivere troppo presto fuori di casa e la moda di essere scettici, e l'avere troppo tempo per se stessi.   Anche noi avevamo i nostri interrogativi, le nostre ansie, ma non per questo ci guastavamo la gioia di un vestito nuovo, o di un pranzo in famiglia, o di una piccola gita.   Erano, queste, cose rare che godevamo intensamente.   Sono certa, però, che i più, passati gli anni verdi, ritrovino l'equilibrio, anche per il sopraggiungere delle responsabilità


Noi genitori teniamo per noi l'angoscia di vederli ciondoloni, apatici, privi di entusiasmo.   In fondo essi pagano di persona.   Cosa non daremmo molti di noi quarantenni per ritrovare la felicità pura di una gita che facevamo a piedi, tanti compagni insieme, nei boschi più vicini, quando si tornava a casa stanchi, cantando, le braccia piene di fiori appassiti, e tanta luce negli occhi, di speranza, di amore per tutti.   Ecco ciò che loro non hanno avuto: saper gioire di queste piccole, importanti cose.   Perciò accettiamoli come sono e non domandiamo loro: "Perché non siete felici?".

Giuliana

[...] sono un ragazzo di diciassette anni e sono studente.   A nome dei miei coetanei ho deciso di scriverti.   I nostri genitori sono cresciuti in un periodo particolarmente brutto (la guerra).   Quando siamo nati noi il ricordo di quei tempi era talmente impresso nelle loro menti che hanno voluto darci una vita priva delle bruttezze che avevano visto o subito.   Ci hanno dato quindi più libertà, ci hanno ricolmati di comodità, ci hanno dato la loro amicizia più che il loro affetto, hanno cioè voluto riscattare con noi, tutto quello che loro non hanno avuto.   E cosa è accaduto?   Una cosa molto semplice: i ragazzi sono cresciuti prima del tempo, hanno cominciato a ragionare molto presto, si sono creati dei problemi non adatti a loro.   Un ragazzo a quindici anni ha già dei soldi in tasca, ed a sedici diciassette prova già le prime esperienze amorose.   E quando abbiamo già provato tutto della vita, che cosa accade?   Che diventiamo cinici, annoiati, tristi, ed allora cerchiamo sempre nuove esperienze  e nuove avventure.   Con questo non voglio incolpare i genitori e neanche i figli: ma voglio difendere i giovani da tutti quelli che vedono in noi una generazione depravata, senza ideali.   Perché invece noi abbiamo molti ideali, noi cerchiamo disperatamente di fermare la ruota della vita, ed è come se gridassimo: "Non voglio bruciare le tappe della vita, non vogliamo invecchiare a vent'anni, vogliamo essere normali.   E che avete fatto per noi?   Nulla.   Ci avete forse aiutati a capirci?   No.   Vi siete limitati ad accusarci e a ripetere che ai tempi vostri era un'altra cosa.
(uno studente romano)

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Ora che è popolare, che strapazza la pelliccia di visone come fosse un vecchio plaid, Mina ha inclinazioni sentimentali molto precise.   Infatti dice:   "Umberto Orsini mi piace molto, moltissimo.   Ha istinto, sensibilità, intelligenza, cultura; doti che non tutti hanno".

Giulietta Acciaioli

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  • Perché se un cantante balla, gira su se stesso o si allontana la sua voce non perde volume ?
  • Perché i ballerini, d'improvviso e senza interrompere la danza vi danno l'impressione di cambiarsi di costume?
  • Com'è possibile vedere più volte sul video nel medesimo istante la stessa persona?
A questi e ad altri interrogativi sui trucchi e sugli accorgimenti della Televisione risponde, in queste pagine, il giovane regista del "Musichiere", ANTONELLO FALQUI.

a cura di Lietta Tornabuoni

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sandra milo


Una volta il malato veniva isolato, forse anche troppo, perché aspettasse in tutta tranquillità la guarigione.   Oggi si esagera in senso opposto: appena una persona si mette a letto, ecco il telefono sul comodino, la radio e il televisore in camera.   Distrazioni che non facilitano la distensione psichica di cui il paziente necessita.

dott. Luigi Oreste Speciani
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  • il due pezzi a casacca
  • gli abitini eleganti
  • il paltò classico
  • il tailleur a giacca lunga
  • l'insieme più pratico


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