Intorno al 1946, quasi in risposta al misterioso messaggio
del jazz convennero nelle principali città italiane dei musicisti o, forse degli
appassionati per dire una parola in fatto di "swing".
Vennero organizzate le prime formazioni, alcune secondo lo
stile tradizionale, altre con le formule più popolari allora in voga. Enzo
Guarini, da buon eclettico, imparò la chitarra, seguendo gli assoli di Charlie
Christian, il pianoforte ricordando Teddy Wilson, il vibrafono, pensando a Red
Norvo, il contrabbasso, imitando Slam Steward e così via. La risultante di
questi esperimenti, messi in pratica in numerosi complessi di uno o l'altro
tipo, ha perso, si può dire, l'idea delle componenti e presenta una personalità
spiccata di Enzo Guarini, che oggi, ha il modo di svilupparsi sul piano delle
interpretazioni vocali. Siccome egli preferisce interpretare le sue creazioni è
giusta la definizione di un nostro tecnico del suono: "Guarini è il
cantautoresuonatutto".
dalla cover del disco.
dalla cover del disco.
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lato a)
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Castelli di sabbia (guarini)
lato b)
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Non devi piangere (guarini)
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