lunedì 11 agosto 2014

Gli americani di Bologna

 


[...] A Bologna sono più di quattrocento gli studenti americani che frequentano l'Università, quasi tutti sono iscritti a medicina, il venti per cento sono sposati, il dieci per cento con figli, il cinquanta per cento vivono in appartamenti presi in affitto, l'altro cinquanta per cento in pensioni "familiari" che lasciano poi regolarmente per aggiungersi al numero di quelli con l'appartamento in affitto, il trenta per cento hanno l'automobile (tedesca), il sessanta per cento vestono all'italiana, con "freschi" color carta da zucchero in estate, cravatte chiare, scarpe a punta, pantaloni a tubo, il dieci per cento come gli italiani con la M.G. che vestono all'inglese, il trenta per cento come i francesi che vestono all'americana, il novantacinque per cento sono innamorati dell'Italia: ci rimproverano affettuosamente la burocrazia che non riescono a capire, le padrone delle pensioni, gli impianti igienici, il complesso del sorpasso, i discorsi dei giovani eternamente a base di sesso, l'assoluta impreparazione sulle vitamine, le distanze sociali, il fatto che l'ingegnere dia del tu all'operaio, l'istituzione della bustarella: ma confessano poi, apertamente e sinceramente, che, stesse in loro, non lascerebbero mai l'Italia e che ne avranno, comunque, acuta nostalgia una volta tornati negli Stati Uniti.
[...] In America lo studio della medicina  è "chiuso", riservato a pochi fortunati, i posti nelle Università sono limitatissimi e possono accogliere poco più del venti per cento dei giovani che fanno domanda di iscrizione.   Così un gran numero di aspiranti dottori viene a laurearsi in Italia e la città preferita è Bologna.   La facoltà di Bologna è la più qualificata in America e il titolo che rilascia è uno dei pochi riconosciuti, con quelli di Padova, Roma, Milano, Pavia e Pisa, inclusi in una lista elaborata, dopo accurate inchieste, dall'Associazione Americana di Medicina. [...]
"Le tasse in America, a seconda delle Università più o meno quotate, vanno da un minimo di 500 a un massimo di 2000 dollari all'anno, qualcosa come un milione e duecentomila lire, mentre in Italia non superano in genere le 70 mila lire."   "D'accordo, ma il mantenimento?   A calcolare, poco poco, almeno ottantamila al mese, fa quasi un milione all'anno."   "Okay, ma il mantenimento, questo è il punto, bisogna calcolarlo anche in America.   Non è come a Bologna, che gli studenti vivono in famiglia, vanno all'Università per le lezioni e poi a mezzogiorno e alla sera tornano a casa.   Già, da noi, a vent'anni si è quasi sempre indipendenti dalla famiglia.   Poi le Università importanti sono poche e bisogna quindi trasferirsi in altre città o nei colleges.   Conclusione, occorrono almeno altri duemila dollari per vivere e per i libri."
[...]
 
 
 
 

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