Studi in atto per congiungere la Sicilia al Continente
Una spesa di circa 80 miliardi
La Sicilia resterà un'isola separata dal continente da un braccio di mare, oppure al continente verrà unita da un grande collegamento stradale? Ben presto si avrà una risposta a questo interrogativo, che ha appassionato tecnici ed opinione pubblica da almeno quattro generazioni. Infatti è da considerarsi imminente la presentazione al Consiglio dei Ministri e poi al Parlamento di un disegno di legge riguardante la costruzione di un ponte sospeso sullo Stretto di Messina.
Dopo studi ormai quasi secolari, che molto spesso confinavano con la fantasia, le "idee" relative ad una ardita comunicazione sono divenute più concrete a seguito del Congresso svoltosi nel 1955 per iniziativa della Regione Siciliana, allo scopo di mettere a fuoco la questione del ponte sullo Stretto. A tale Congresso presero parte esperti di tutto il mondo, così che il problema poté uscire dalle brume dell'immaginazione e prendere corpo. Gli esperti avevano affermato che la costruzione di un ponte era possibile, per cui si dovevano approfondirne gli aspetti tecnici e quindi dare il via all'iniziativa. Fu in questo convincimento che il governo regionale, subito dopo il Congresso, emanò una legge per lo stanziamento dei fondi necessari a compiere le prime indagini geologiche sui fondali dello Stretto.
Successivamente le dette indagini, condotte dalla Fondazione Lerici, vennero approfondite ed anche oggi sono in corso altre ricerche, disposte sempre dalla Regione, a cura dell' Agip Mineraria, che sta attualmente eseguendo perforazioni sul fondo marino.
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