mercoledì 30 luglio 2014

BORSA del DISCO (pt.10)


Elenco dei dischi 45 giri più venduti nel corso dell'anno, ricavato dalle classifiche settimanali del mensile "MUSICA & DISCHI"
Tutti i dischi elencati (nelle pt) sono comparsi nella classifica in posizioni dal 1° al 15° posto.
estratto da
 
 


 
    1. 109) Sergio Endrigo - I tuoi vent'anni (calibi-toag)
    2. 110) Aurelio Fierro - Tu si 'a malincunia (fierro)
    3. 111) Bobby Rydell- Sway (gimbel-ruz)
    4. 112) Mina - Moliendo cafè (manzo-devilli)
    5. 113) Edith Piaf - Milord (monnot-moustaki)
    6. 114) Chubby Checker - Let's twist again (mann-appel)
    7. 115) Giorgio Gaber - Quei capelli spettinati (calibi-gaber)
    8. 116) The Fendermen - Mule skinner blues (rodgers)
    9. 117) Ralf Bendix - Baby sitter boogie (parker-relin)
    10. 118) Caterina Valente - I due volti (friedhofer-mogol)
    11. 119) Antonio Prieto - La novia (prieto)
    12. 120) Elvis Presley - Little sister (pomus-shuman)
        1.  

          https://www.mediafire.com/?h5lk1hf98h6mi86
         

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          Le vele di Lusso


          La nostra flotta da diporto non è la più numerosa, ma è certo la più importante d'Europa, seconda solo a quella degli Stati Uniti.   I cantieri della Liguria costruiscono le imbarcazioni più grandi, più lussuose e veloci.



          E' vero: nei cento anni della nostra storia unitaria non siamo mai stati ricchi come oggi.   Siamo ricchissimi e non facciamo che stabilire primati.   Per esempio, la nostra flotta da diporto è la più importante d'Europa, la seconda -dopo quella degli Stati Uniti- del mondo.   Si capisce, la notizia non è tale da far dimenticare che per alcuni milioni di italiani il "miracolo" non è ancora avvenuto; però i primati, riconosciamolo, danno allegria.
          [...] alla base del forte sviluppo che la cantieristica da diporto ha conosciuto in Italia c'è la straordinaria bravura dei nostri carpentieri, e il fatto che sino a qualche anno fa il costo della manodopera era da noi relativamente basso e basso, quindi, risultava il costo totale di un'imbarcazione a vela.   Oggi la situazione è diversa, ma va tenuto presente che sino al 1954 e al '55 uno yacht costruito in Italia veniva a costare meno di un pari stazza allestito in Svezia o in Inghilterra o in Francia.  Si capisce che questa ragione ha avuto il suo peso, e se lo sviluppo è continuato -né accenna a diminuire-, ciò dipende da un'altra circostanza: gli anni in cui i costi di uno yacht italiano sono andati aumentando erano gli stessi in cui si profilava il boom che stiamo vivendo.   Oggi, ripetiamolo, la situazione è radicalmente mutata: uno yacht italiano (diciamo, meglio, un'imbarcazione uscita da uno dei nostri maggiori cantieri) costa più di un pari stazza straniero; ma ciò, in pieno "miracolo", non spaventa nessuno dei potenziali acquirenti di una barca da diporto.   La prova sta nel fatto che i cantieri più noti respingono parecchie ordinazioni all'anno, e che chi voglia farsi costruire una barca a vela di una certa importanza è bene che cominci a trattarne l'allestimento una e anche due estati prima del giorno in cui vorrà impugnare il timone. [...]


          lunedì 28 luglio 2014

          BORSA del DISCO (pt.9)

          Elenco dei dischi 45 giri più venduti nel corso dell'anno, ricavato dalle classifiche settimanali del mensile "MUSICA & DISCHI"
          Tutti i dischi elencati (nelle pt) sono comparsi nella classifica in posizioni dal 1° al 15° posto.
          estratto da
           
           

           
              1. 097) Mina - La fine del mondo (fiorentini-polito)
              2. 098) Marino Marini - Era scrito nel cielo (c'est ecrit dans le ciel) (alstone-tabet-deani-marini)
              3. 099) Little Tony - 24 mila baci (fulci-vivarelli-celentano)
              4. 100) Giorgio Gaber - La ballata del Cerutti (gaber-simonetta)
              5. 101) Katyna Ranieri - les enfant de Pireé (hadjidakis-giada)
              6. 102) Chubby Checker - The twist (ballard)
              7. 103) Peppino di Capri - Aprile a Napoli (april in naples) (crafer-nebb-cenci)
              8. 104) Digno Garcia y Sus Carios - Brigitte Bardot (gustavo-testoni)
              9. 105) Peppino Di Capri - Nessuno al mondo (no arms can ever hold you) (crafer-nebb-rastrelli-gioia)
              10. 106) Cocki Mazzetti - Pepito (truscott-taylor-testoni)
              11. 107) Little Tony - Perche` mi hai fatto innamorare (verde-pisano)
              12. 108) Neil Sedaka - Esagerata (little devil) (sedaka-chiosso


               

                  La Casa in Campagna

                  Da qualche tempo a questa parte i milanesi che riescono a mettere insieme qualche risparmio, anziché acquistare un appartamento in città, preferiscono continuare a vivere in case d'affitto, e comperare invece una villetta in campagna dove trascorrere i due giorni del week-end



                  Se si potesse leggere il pensiero della gente che si reca al lavoro in tram, nove volte su dieci ci si imbatterebbe in questo proposito: "Se mi faccio l'automobile, mai più metterò piede su un tram"; se poi si passasse ai pensieri di coloro che al lavoro vanno con un mezzo proprio, probabilmente vi si leggerebbe: "Ah, se trasferissero l'ufficio fuori città: mi farei la casa in campagna, e al diavolo questa babele!"   Il fatto è che oggi, dopo i bisogni primari del magiare e dell'abitare, vi è quello dell'automobile per evitare il disagio di prender posto ogni giorno su quei carri bestiame che sono i servizi pubblici; e dopo l'automobile, quello della casa in campagna, per fuggire i flagelli della città moderna, dove non è più possibile circolare, e l'aria è avvelenata, le case sono prigioni di cemento armato, non c'è verde e i bambini non si sa dove mandarli a giocare. [...]
                  "[...] Tutto qui è nobile e pieno di grazia, tutto parla d'amore, nulla ricorda le brutture della civiltà"
                  "[...] Oggi i cittadini che sognano impossibili ritorni alla natura non pensano all'esodo dalle campagne, che non avviene per caso"
                  In verità l'uomo di città, pur stando meglio (quando sta meglio, quando "s'è fatto l'automobile") del suo simile di campagna, tende a covare il mito del ritorno alla natura.
                  [...]

                  domenica 27 luglio 2014

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                  BORSA del DISCO (pt.8)

                  Elenco dei dischi 45 giri più venduti nel corso dell'anno, ricavato dalle classifiche settimanali del mensile "MUSICA & DISCHI"
                  Tutti i dischi elencati (nelle pt) sono comparsi nella classifica in posizioni dal 1° al 15° posto.
                  estratto da
                   
                   
                   
                      1. 85) Connie Francis - La valle senza eco (breakin' on a brand new broken heart)(greenfield-keller-de simone)
                      2. 86) The Shadows - Apache (lordan)
                      3. 87) Jack Ary - Yo tengo una muñecha (eigel-tremble)
                      4. 88) I Flippers - Cha cha cha dell'impiccato (vivarelli-pianori)
                      5. 89) Gino Paoli - Un perfetto delitto d'amore (migliacci-carraresi)
                      6. 90) Betty Curtis - Midi-midinette (calabrese-brhun)
                      7. 91) Edoardo Vianello - Il capello (rossi-vianello)
                      8. 92) Ray Conniff - The way you look tonight (fields-kern)
                      9. 93) Xavier Mitchell - Yo tengo una muñeha (eigel-tremble)
                      10. 94) Peppino di Capri - Let's twist again (mann-angel)
                      11. 95) Mina - Io amo tu ami (redi-bonagura)
                      12. 96) Frank Sinatra - Granada (lara)
                           
                           

                          La Riviera Pietrificata

                          Una delle più belle regioni d'Italia è stata deturpata dalla speculazione  edilizia.   Un'ormai lunga serie di denunce ha attirato da tempo l'attenzione delle autorità e dell'opinione pubblica sul doloroso fenomeno; ma intanto lo scempio dei cementi continua.  Perché?




                          La Riviera Ligure è da anni in balìa della licenza edilizia di infiniti speculatori grandi e piccoli, con danno irreparabile per il paesaggio e per le fortune turistiche della regione. [...]
                          La Costituzione sancisce la tutela del paesaggio, ma essa è messa regolarmente sotto i piedi da torme di irresponsabili.   Ci sono gli organi preposti alla tutela del patrimonio artistico ligure, ma essi sono ridotti praticamente all'impotenza per mancanza di mezzi, per scarsità o inefficienza di quadri, per la pertinace opposizione degli interessi contrari ai vincoli.   Ci sono le autorità comunali, gli enti provinciali per il turismo, le associazioni degli albergatori, I Provveditorati Regionali alle Opere Pubbliche, ma le loro azioni sono slegate, o discontinue, o in conflitto fra di loro.   C'è la stampa -[...]- ma essa si occupa solo saltuariamente del problema, e non sempre con approfondimenti del caso.   Ci sono le Prefetture, ma la loro possibilità di azione è limitata dal centralismo romano.   C'è infine il Parlamento, ma esso sembra stranamente distante dal problema, se in fatto di leggi urbanistiche siamo ancora a quella del 17 settembre 1942, N° 1950, e in fatto di tutela delle bellezze naturali bisogna risalire ancora più indietro, cioè alla legge N° 1497 del 29 giugno 1939. [...]

                          Andrea Damiano
                          ("L'Illustrazione Italiana" - agosto 1961)




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                          sabato 26 luglio 2014

                          BORSA del DISCO (pt.7)

                          Elenco dei dischi 45 giri più venduti nel corso dell'anno, ricavato dalle classifiche settimanali del mensile "MUSICA & DISCHI"
                          Tutti i dischi elencati (nelle pt) sono comparsi nella classifica in posizioni dal 1° al 15° posto.
                          estratto da
                           
                           
                              1. 73) Giorgio Gaber – Le strade di notte (gaber)
                              2. 74) Eddie Calvert – Dark at the top of the stars (stliolp)
                              3. 75) Chubby Checker - Pony time (covay-berry)
                              4. 76) Gino Paoli - Gli innamorati sono sempre soli (paoli)
                              5. 77) George Greely - Lucy's theme (Steiner)
                              6. 78) Little Tony - Un rock per Judy (metz-fidenco)
                              7. 79) Edith Piaf - Non je ne regrette rien (dumont-vacuarie)
                              8. 80) Pino Donaggio - Villaggio sul fiume (donaggio)
                              9. 81) Dalida - Milord (monnot-piaf-moustaki)
                              10. 82) Sergio Bruni - Mandolino mandolino (pugliese-vian)
                              11. 83) Rocco Granada - Carolina dai! (pace-panzeri)
                              12. 84) Alida Chelli - Dalla mia finestra sul cortile (migliacci-polito)
                                      1.  
                                   

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                              La Grande Fuga


                              Dal 1950 ad oggi un milione e trecentomila contadini esasperati per la esiguità del reddito e attratti dal miraggio della grande città, hanno abbandonato i campi.   Non soltanto nelle zone depresse, ma anche in Emilia e nel Chianti case coloniche vuote e poderi deserti testimoniano la gravità di un problema che occorre affrontare coraggiosamente





                              E' stato calcolato che ogni tre minuti, in media, un contadino volge le spalle alla campagna per dedicarsi ad altre attività. [...]  "Ancora dieci anni fa quella terra valeva più di venti milioni, oggi mi accontenterei di cinque, ma non c'è chi la voglia, tutti vanno via. Molti vanno a Torino [...] mezzadri, affittuari, coltivatori diretti.   Non c'è quasi più mano d'opera, i pochi che sono rimasti, son contesi a borsa nera. [...]"
                              "Nessuno più vuol fare il contadino, e hanno ragione.   Il contadino è sempre stato l'ultima ruota del carro, oggi non riesce neppure più a sposarsi.   Le donne di qui non li vogliono, e i contadini, se vogliono una donna, devono andarla a cercare nel Sud. [...]"
                              "[...] So io chi ci vorrebbe: Ferrero.   Venga Ferrero e tutti quanti gli diamo la terra."
                              Ferrero è quello di Alba, il dolciario.   Nelle Langhe acquistò terreni, facendo buoni affari, ché la gente non vedeva l'ora di liberarsene, tanto più che c'era la prospettiva di essere poi assunti in ditta.   Poté così fare grandi piantagioni di noccioleti, che servono per la produzione delle proprie specialità. [...]
                              "[...] Teoricamente la buona terra (e qui -in Romagna- la terra è buona) ha prezzi varianti fra le cinquecentomila lire e i due milioni per ettaro: qui però si vende a cinquantamila e anche meno.   Non ci sono più contadini, questa è la verità.   Al contadino tante gliene han fatte, che è morto.   Morto dentro, come contadino.   Al suo posto c'è un operaio, un uomo nuovo, che ragiona in termini di salario, che corre ogni settimana, al massimo ogni quindicina, ed è sicuro piova, tempesti o faccia sole.   Non c'è più chi accetti il rischio di lavorare per niente (quando una qualsiasi avversità distrugge il raccolto), anche se tale rischio è compensato dalla cosiddetta maggior libertà dei campi, che poi non esiste, ché se l'operaio è legato otto ore, il contadino lo è sempre, anche la domenica.   Si devono considerare tanti fattori, ma la causa principale è questa: la ricerca di un salario, come si ha nella fabbrica, che ha il vantaggio di essere in città, dove uno può divertirsi dopo il lavoro, e dove ci sono scuole per i figli, che si vuole che studino, perché si è capito che sapere è potere".
                              [...] Vigeva nelle campagne l'economia dell'autoconsumo, che non richiede denaro, non richiede scambi, e nella quale la terra è la fabbrica che dà tutto a gente che non ha da appagare altri bisogni oltre quelli elementari.   La seconda guerra mondiale e il resto hanno segnato la fine, anche nelle campagne, di questa economia.   Si è fatta sentire l'esistenza di denaro, per procurarsi quei beni, che sono ormai di uso comune in città, e dei quali si sente la necessità anche in campagna, ora che la città -con la motorizzazione, la radio, la TV, i giornali, il turismo- è arrivata anche lì.   Perciò non si deve più produrre di tutto un po', ma ci vuol specializzazione, ed è fondamentale ridurre i costi di produzione.
                              "[...] Li hanno uccisi nell'anima, e ora non vedono che la città.   E se anche gli va male, non tornano, per salvare la faccia." [....] "Non ci stan più neanche se li leghi.   Ora son le donne che comandano, ché la famiglia patriarcale è andata a farsi benedire.   Ogni famiglia fa da sé, e i bisogni aumentano, e la terra non basta più, specie se son mezzadri, che devono dividere col padrone."
                              [...]
                              Dario Paccino
                              ("L'illustrazione Italiana" - ottobre 1961)
                               

                              mercoledì 23 luglio 2014

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                              BORSA del DISCO (pt.6)

                              Elenco dei dischi 45 giri più venduti nel corso dell'anno, ricavato dalle classifiche settimanali del mensile "MUSICA & DISCHI"
                              Tutti i dischi elencati (nelle pt) sono comparsi nella classifica in posizioni dal 1° al 15° posto.
                              estratto da
                               
                               
                                  1. 61) Peppino di Capri – Piscatore ‘e pusilleco (murolo-tagliaferri)
                                  2. 62) Miranda Martino – Stringiti alla mia mano (fidenco-crusca)
                                  3. 63) Gene Pitney – Town without pity (washington-tiomkin)
                                  4. 64) Elvis Presley – It’s now or never (di capua-scroer-gold)
                                  5. 65) Rolf Bauer – Liebelei (bauer-scraewball)
                                  6. 66) Lawrence Welk – Calcutta (gaze-dratke)
                                  7. 67) Edith Piaf – Hymne all’amour (monnot-piaf-parsons)
                                  8. 68) Ray Peterson – Tell Laura I love her (berry-releigh)
                                  9. 69) Ray Conniff- Besame mucho (skylark-velasquez-southrn)
                                  10. 70) Paul Anka – Cinderella (anka)
                                  11. 71) Paul Anka – Dance on a little girl (anka)
                                  12. 72) Ornella Vanoni – Cercami (simony-polito)

                                      La paura della "prima"

                                         Ad ogni "prima", tra le ventuno e le ventuno e trenta, mentre le "maschere" scivolano sul velluto tirandosi dietro i passi colpevoli dei ritardatari, sul palcoscenico, l'attore, l'attrice stanno attraversando una crisi.   Non c'è persona o fatto che possa recar loro aiuto: né omaggio di fiori, né auguri di amico.   Mancano pochi minuti all'inizio dello spettacolo; la paura di cominciare tra breve a muoversi, a parlare in veste di personaggio, li invade.
                                         E' paura, o qualcos'altro?   E' l'emozione ragionevole di chi si accinge ad affrontare un'incognita o è la reazione irrazionale di chi, pur essendo consapevole del lavoro compiuto, ha improvvisamente la sensazione di aver ricamato sull'acqua,  di non saper più un gesto, di non ricordare una parola?
                                         La storia delle emozioni di un attore, di un'attrice, a pochi istanti dal levarsi del sipario, è meno futile di quanto possa sembrare; essi infatti reagiscono alla paura non soltanto secondo il loro temperamento, ma anche secondo la scuola che hanno frequentato.   Chiusi o disinvolti, scontrosi o indifferenti che dicano di essere, ad una "prima" balza fuori la loro capacità di dominare il personaggio, di vederlo come in uno specchio, propria ed altrui immagine di uno stesso impegno, di una stessa ricostruzione; oppure di rivederlo drammaticamente, nelle ossa e nei nervi, mimeticamente, senza proporsene un distacco, uno sdoppiamento; sangue del proprio sangue, misura della propria genialità e della propria sensibilità.
                                         Ma i confini tra le teorie estetiche di scena sono fragili: gli attori passano dall'una all'altra abbastanza disinvoltamente, giovani o anziani, con un gran mestiere alle spalle, o con alcune fortunate stagioni di lavoro soltanto.   Chi ha appreso con dura disciplina a dominarsi, ad un tratto è preso dal panico; chi rivive ogni volta una folle avventura, improvvisamente ripete gesti e parole delle sere precedenti a occhi chiusi, con matematica sicurezza.
                                         Meno facile è registrare le reazioni di temperamento: il fragile ed estraniato materiale umano che risponde professionalmente alla qualifica di attore, è oggetto di ammirazione, di ironia, di invidia e di commiserazione, mai di osservazione disinteressata e sincera.   Non esiste tra l'attore e il pubblico, una vera comunicazione, al di fuori del palcoscenico.   Come reagisce Lei alla paura di una "prima"?   Qual è il Suo comportamento, affettivo e di lavoro, di fronte ad uno scacco?   Abbiamo voluto cogliere sei attori che rappresentano le tendenze più varie ed interessanti del teatro italiano d'oggi, in un attimo di smarrimento.   Saperli in difficoltà, conoscere i loro momenti di disagio, dovrebbe avvicinarli a noi, discioglierli da qualsiasi mitologia.

                                      a cura di Giuseppe e Delia Bartolucci
                                      ("L'Illustrazione Italiana" - aprile 1961)
                                       

                                       
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                                      martedì 22 luglio 2014

                                      pubblicità - VISET (Sapone Cristall)

                                       
                                       

                                      BORSA del DISCO (pt.5)


                                      Elenco dei dischi 45 giri più venduti nel corso dell'anno, ricavato dalle classifiche settimanali del mensile "MUSICA & DISCHI"
                                      Tutti i dischi elencati (nelle pt) sono comparsi nella classifica in posizioni dal 1° al 15° posto.
                                      estratto da
                                       
                                       storia della discografia in italia dal 1960 al 1969 -(ed. 2001)
                                       
                                       
                                        1. 49) Tony Dallara – Bambina bambina (mogol-libano)
                                        2. 50) Sergio Bruni – Carolina dai! (pace-panzeri)
                                        3. 51) Umberto Bindi – Non mi dire chi sei (calabrese-bindi)
                                        4. 52) Gianni Meccia – L’ultima lettera (migliacci-meccia)
                                        5. 53) Umberto Bindi – Se ci sei (calabrese-bindi)
                                        6. 54) Connie Francis – Valentino (millet-misselvia)
                                        7. 55) Milva – Credere (de crescenzo-forlani-forte)
                                        8. 56) Caterina Valente – Non dimenticar le mie parole (bracchi-d’anzi)
                                        9. 57) Nico Fidenco – Come nasce un amor (fidenco)
                                        10. 58) Peppino di Capri – Quando (tenco)
                                        11. 59) Domenico Modugno – Notte di luna calante (modugno)
                                        12. 60) Ferrante & Teacher – Aimez vous Brahms? (auric)

                                            il personaggio - CLAUDIA CARDINALE

                                            Claudia Cardinale vista da Alberto Moravia




                                            A.M.  Cara Claudia, io adesso le farò un'intervista un po' particolare.   Lei deve accettare di  essere ridotta ad oggetto.
                                            C.C.    Che specie di oggetto?
                                            A.M.   Oggetto in quanto contrario di soggetto.   Cioè non un oggetto che lei può essere e in effetti è.
                                            C.C.    Un oggetto come questa tavola, questa poltrona, quel libro?
                                            A.M.   Brava, proprio un oggetto così.   Cioè io non voglio conoscere né il suo passato né il suo presente né il suo futuro.   Non voglio sapere le sue opinioni sulla politica, sull'amore, sull'arte, sulle donne, sugli uomini, sull'Italia, sugli Stati Uniti, sul cinema, sulla religione, sulla cucina e via dicendo.   Né m'interessa apprendere come lei vive e con chi vive, quali film ha sinora interpretati e quali sono i suoi progetti tra un mese e tra un anno.   Tutto ciò, insomma, che costituisce la materia, a quanto pare costituisce la materia, a quanto pare inevitabile, delle interviste non m'interessa.
                                            C.C.    Perché non le interessa?
                                            A.M.   Perché si tratta di cose opinabili, incerte e mutevoli, soggette a pressioni ambientali, di cui per giunta è impossibile verificare l'esattezza.   Tutte cose, insomma, che non la distinguono in alcun modo, anzi la rendono simile a tanti milioni di altre persone.
                                            C.C.   E  che cosa ci distingue, allora?
                                            A.M.  Ciò che lei è come oggetto diverso da tutti gli altri oggetti; in altri termini ciò che lei è come apparizione.   E' stato detto che in natura non c'è niente di eguale: in un albero non c'è infatti una sola foglia che rassomigli ad un'atra foglia.   Soltanto l'uomo fabbrica oggetti identici, in serie.   Dunque, ciò che la distingue da tanti milioni di persone, è la sua apparizione come oggetto naturale.
                                            [..]

                                            Alberto Moravia
                                            ("L'Illustrazione Italiana" - giugno 1961)



                                            domenica 20 luglio 2014

                                            BORSA del DISCO (pt.4)

                                            Elenco dei dischi 45 giri più venduti nel corso dell'anno, ricavato dalle classifiche settimanali del mensile "MUSICA & DISCHI"
                                            Tutti i dischi elencati (nelle pt) sono comparsi nella classifica in posizioni dal 1° al 15° posto.
                                            estratto da
                                             
                                              storia della discografia in italia dal 1960 al 1969 -(ed. 2001)
                                             
                                                1. 37) Roberto Seto – Brigitte Bardot (gustavo-testoni)
                                                2. 38) Mina – Due note (amurri-faele-canfora)
                                                3. 39) Nini Rosso – Ballata della tromba (pisano)
                                                4. 40) Pino Donaggio – Il mio sotterraneo (donaggio)
                                                5. 41) Mina – Le mille bolle blu (palla vicini-rossi)
                                                6. 42) Peppino di Capri – I’ te vurria vasa’ (russo-di capua)
                                                7. 43) Gino Paoli – Senza fine (paoli)
                                                8. 44) Paul Anka – Dove sei (Anka)
                                                9. 45) Domenico Modugno – La novia (mogol-prieto)
                                                10. 46) Betty Curtis – Al di là (mogol-donida)
                                                11. 47) Gary Mills – Look for a star (Anthony)
                                                12. 48) Peppino di Capri – Per un attimo (naddio-lepore)
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                                                IL CANALE DELLA SPERANZA (da L'Illustrazione Italiana")

                                                Dovrebbe elevare il livello medio della TV




                                                Le trasmissioni del secondo canale, che avranno inizio in novembre, ci offriranno soprattutto inchieste sociali, dibattiti culturali e grandi spettacoli di teatro o di rivista.   I dirigenti e gli organizzatori di questi programmi sono quasi tutti giovani che vengono dalla letteratura o dal giornalismo.


                                                [...] A questo proposito sarà bene dire subito che i dirigenti del secondo canale sono quasi tutti di provenienza cattolica, ma sono giovani: quest'ultimo è un dato importante in un ente come la RAI-TV, dominata fino ad oggi, almeno nel settore dello spettacolo, da dirigenti esperti, ma non più giovanissimi. [...]
                                                [...] al momento di iniziare la preparazione del secondo canale, s'è discusso molto sulla scelta dei programmi.   Pugliese (direttore centrale dei programmi) ne aveva studiati due con i nuovi dirigenti: uno "differenziato", cioè completamente diverso dal primo; e uno "complementare", che offrisse cioè ai telespettatori tutto quello che non avrebbero mai potuto vedere nel primo programma.   Alla fine i dirigenti hanno deciso per il complementare.   Dal prossimo novembre, dunque, chi preferirà le rubriche, i telequiz, le partite di calcio, lo sport, continuerà a servirsi del primo programma; chi invece preferirà il teatro surreale, i concerti, le inchieste sociali, i dibattiti, la musica da camera, l'opera ma anche la rivista, ricorrerà al secondo canale; cioè vi ricorreranno i teleutenti di quelle zone che saranno servite dal secondo programma, perché per i primi tempi almeno il 40 per cento degli italiani non potranno riceverlo.
                                                La serie d'ampiezze di frequenza del primo canale, infatti va dagli 80 ai 200 megahertz; quella del secondo invece va dai 500 ai 900 megahertz.   Gli utenti televisivi dovranno quindi far convertire queste frequenze con un apparecchio che costa circa 30.000 lire e con il riadattaemnto o la sostituzione dell'antenna.   Prima però di acquistare il convertitore, i teleutenti dovranno consigliarsi con qualche tecnico.[...]   Solo dopo il 1962 il secondo canale raggiungerà quasi tutta l'Italia.   Quasi tutta l'Italia, perché ci saranno alcune zone che non potranno mai vedere la sigla del secondo canale per l'impossibilità d'installare i ritrasmettitori. [...]


                                                "Corriere dei Piccoli" 23 aprile 1961

                                                pubblicità - RHODIATOCE (Cole of California)

                                                 
                                                 

                                                Lettere al direttore - L'ILLUSTRAZIONE ITALIANA

                                                riviste gentilmente fornite da Roberto di roma


                                                 
                                                approva o disapprova il provvedimento con cui le autorità comunali di Venezia hanno vietato su quelle spiagge l'uso del bikini?
                                                 
                                                Elisa V. (mestre)
                                                _________________________________________
                                                Lei mi pone uno di quei terribili dilemmi che, nell'antichità, erano il passatempo prediletto di Sfingi dispettosissime e di Sibille malevole.   Se disapprovo, eccomi automaticamente nella posizione di colui che trascura la Morale, che apre la via alla Licenza, che tiene in non cale i Sacri Istituti su cui si basa la nostra Civiltà.   Se approvo, nel migliore dei casi mi attiro la fama di bacchettone.   Nel peggiore, quella di misogino.   Mi atterrò salomonicamente a una via di mezzo: non ho assolutamente nulla contro il bikini, purché naturalmente non varchi determinati limiti.   In fin dei conti di che si tratta?   Di un costume che lascia scoperto lo stomaco.   Perché negare a questa parte del corpo, molto più banale ed amorfa di altre sue consorelle, il diritto di prendere un po' di sole?
                                                 
                                                (agosto 1961)
                                                 
                                                 
                                                 
                                                 
                                                è vero che in Italia le spese del Ministero della Guerra superano quelle del Ministero per l'Istruzione?
                                                 
                                                Aldo C. (pistoia)
                                                ______________________________________
                                                è stato vero dal 1861 al 1961; ma non è più vera da cinque mesi a questa parte.   Il 29 maggio scorso infatti l'on. Luigi Bima annunziò solennemente al Parlamento che "per la prima volta nei cento anni di vita unitaria del nostro paese il Bilancio della Pubblica Istruzione (702 miliardi) superava quello della Difesa (667 miliardi)".   E' proprio il caso di dire "meglio tardi che mai".   Si tratta, a mio avviso, della migliore celebrazione del centenario dell'Unità.
                                                 
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                                                qual è il paese europeo che ha proporzionalmente il maggior numero di automobili?
                                                 
                                                Alberto B. (roma)
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                                                Prima viene l'Inghilterra con una auto ogni dieci abitanti, seconda la Francia con una percentuale di poco minore (una ogni 10,5 ab.), terza la Svizzera con una ogni undici abitanti.   Seguono il Belgio (una ogni 12),  la Germania Occidentale (una ogni 15), l'Olanda (una ogni 23), l'Italia (una ogni 30).
                                                 
                                                (novembre 1961)
                                                 
                                                 
                                                 
                                                a me sembra che dall'ottobre in poi il Telegiornale sia molto migliorato: obiettivo, vario, vivace.   Non capisco perché queste innovazioni abbiano suscitato tanto scandalo in certi ambienti politici.
                                                 
                                                Giuseppe R. (firenze)
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                                                credo che la sterzata impressa al Telegiornale dal nuovo direttore Enzo Biagi sia stata salutata con un sospiro di sollievo dalla stragrande maggioranza dei telespettatori.   Le critiche di immoralità e di filocomunismo mosse da alcune personalità alla rubrica mi sembrano del tutto infondate.   Perché tanto rumore?
                                                 
                                                Bruno M. (trieste)
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                                                Ma come? il nuovo direttore del Telegiornale ha abolito quasi totalmente dalla sua rubrica le forbici e le cazzuole e gli aspersori con cui ministri e vescovi tagliavano nastri e benedicevano "prime pietre", e Lei, con la più ingenua delle espressioni, viene a domandarmi "perché tanto rumore?".   Ce n'è più che a sufficienza, in un clima come il nostro, per suscitare una crisi ministeriale. [...]
                                                 
                                                (dicembre 1961)
                                                 
                                                 
                                                 
                                                 
                                                si sta facendo tanto rumore per gli articoli del nostro Codice Penale che puniscono con la reclusione l'adulterio della moglie mentre non prevedono alcuna pena per quello del marito.   Il mondo, ahimè, è in preda a una nuova gravissima malattia: l'egualitarismo.   A me pare infatti che basti un briciolo di buon senso per constatare che uomo e donna non sono affatto uguali.   A voler tacere le altre cento differenze e limitandoci al caso differenze e limitandoci al caso dell'adulterio mi sembra incontrovertibile che anche in questo caso le differenze saltino agli occhi: se lo commette il marito ne potranno nascere alcuni dissapori, ma la famiglia resta intatta; se invece lo commette la moglie la famiglia può essere contaminata dall'ingresso di un figlio adulterino che usurperebbe lo stato di figlio legittimo.
                                                 
                                                Ferruccio T. (Viterbo)
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                                                nella controversa questione del reato d'adulterio, la soluzione più saggia mi sembra quella del ministro della Giustizia , on. Gonella, il quale ha proposto che le pene attualmente previste per la moglie adultera siano estese anche al marito, se commette la stessa infrazione.   Perché l'incubo della prigione deve gravare solo sulla donna?
                                                 
                                                Elisa V. (parma)
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                                                spero proprio che l'attuale polemica sul reato di adulterio serva a chiarire le idee su questo tema.   A mio parere né la moglie né il marito andrebbero puniti con sanzioni penali.   Lo Stato non deve interessarsi a simili faccende private minacciando prigione a destra e a sinistra.   Solo se il coniuge che è stato vittima dell'adulterio (marito o moglie, non importa) lo richiedesse, il tribunale civile (ma soltanto quello civile!) dovrebbe esaminare il caso, accordare eventualmente la separazione "per colpa del coniuge adultero", assegnando i figli all'altro coniuge, ecc.   Ma non si parli di carcere, per carità.
                                                 
                                                Ruggero V. (torino)
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                                                Queste lettere sono state scritte prima che la Corte costituzionale, con la sua recente imprevista sentenza, stabilisse il mantenimento dello status quo: punizione per la moglie, clemenza per il marito.   Tuttavia il problema rimane aperto perché la Corte si è limitata a dire che le attuali leggi in tema di adulterio non contraddicono la Costituzione; ma ha ovviamente aggiunto che il Parlamento potrà mutarle come e quando vorrà, introducendo, se lo riterrà opportuno, quel principio di parità che finora è stato negato.
                                                Su questo delicatissimo tema i parlamentari, come tutti i cittadini italiani, sono divisi in tre parti:  1) i lapidazionisti che, sostengono la superiorità dell'uomo sulla donna, vorrebbero che il codice penale rimanesse qual è, prevedesse cioè sbarre e manette per la moglie adultera e chiudesse invece tutti e due gli occhi sulle scappatelle del capofamiglia;  2) i Robespierre, cioè gli intransigenti che vorrebbero avvicendare in ceppi tanto la moglie quanto il marito, senza distinzione alcuna;  3) i privatisti secondo cui lo Stato non dovrebbe interessarsi a quel che avviene nelle alcove nazionali, intervenendo soltanto dietro richiesta di una delle parti per risolvere i problemi della separazione, degli alimenti, dell'assegnazione dei figli. 
                                                Non ho mai nutrito eccessiva simpatia per le figure dei privatisti, tuttavia in questa specifica accezione, mi sono senz'altro i più congeniali.   La loro, infatti è l'unica soluzione equa, razionale, moderna.   E mi spiego.   Qual è l'argomento principe dei lapidazionisti?   Quello della "difesa della famiglia".   Se il marito commette adulterio -essi dicono-  non succede niente di grave.   A meno che non si faccia trovare in tasca qualche lettera profumata, tutto procede come prima.   Se invece il peccato lo commette la moglie, può saltarne fuori un marmocchio poco somigliante al paterfamilias.   La famiglia, minata dal piccolo intruso, può saltar in aria.
                                                A tutta prima questo ragionamento non manca di esercitare una certa suggestione, ma a ben guardare pencola e traballa come un tavolino zoppo.   Anzi, non è neppure un ragionamento: è un sofisma.   E lo dimostro subito.   Prendiamo il caso della moglie adultera.   Sì, è verissimo, il suo atto può dar vita a un pargolo che non ha nulla a che vedere con il legittimo capofamiglia.   E le conseguenze di questa fioritura extraconiugale possono essere gravissime.   Fin qui, dunque, i lapidazionisti hanno non una , ma cento ragioni.   Hanno torto invece quando asseriscono che l'eventuale scappatella del marito non ha alcuna conseguenza.   Delle due, infatti, l'una: o il marito questa scappatella la commette con una donna sposata, e allora dal suo atto potrà saltar fuori un marmocchio adulterino che rovinerà una famiglia; o la commette con una donna nubile e allora può saltar fuori un illegittimo, un figlio NN, un infelice che per tutta la vita sarà afflitto da un mortificante complesso.   In ogni caso il marito adultero non si salva.
                                                Tutti in prigione dunque?   Dobbiamo dar ragione ai Robespierre e approvare il drastico progetto del ministro Gonella?   A sconsigliare una simile soluzione intervengono, a tacer d'altro, chiare ragioni d'ordine pratico.   Fino ad oggi infatti le mogli finite in galera sotto l'imputazione di adulterio si contano sulla punta delle dita o quasi.   Al momento di presentare la denuncia, il marito tradito veniva quasi sempre trattenuto dalla previsione dei sorrisini, delle allusioni, dei commenti che lo avrebbero perseguitato non appena la sua "disgrazia" fosse divenuta di dominio pubblico.   E il più delle volte finiva per stracciare il documento e per rinunciare ai tribunali.   Ma siamo sicuri che domani le mogli, ottenuta la parificazione delle pene, si comporterebbe in modo analogo?   Ne dubito.   Prive come sono di complessi, se il progetto Gonella venisse approvato, sarebbero capacissime di inondare i patrii tribunali di denuncie tanto inesorabili quanto circostanziate.   E le prigioni dello Stato dovrebbero essere ampliate in tutta fretta per accogliere battaglioni di mariti ammanettati, vittime della nuova legge.
                                                Anche per questo (ma soprattutto perché penso che in un paese civile i rapporti fra coniugi debbono essere considerati una faccenda privata) mi sembra che allo Stato non resti che adottare la soluzione dei privatisti.   Di crimini e di delitti se ne commettono troppi perché giudici, carcerieri e secondini si interessino a un fenomeno che, comunque la si rigiri, un crimine non è e non sarà mai.
                                                 
                                                (dicembre 1961)
                                                 
                                                 
                                                 

                                                BORSA del DISCO (pt.3)

                                                Elenco dei dischi 45 giri più venduti nel corso dell'anno, ricavato dalle classifiche settimanali del mensile "MUSICA & DISCHI"
                                                Tutti i dischi elencati (nelle pt) sono comparsi nella classifica in posizioni dal 1° al 15° posto.
                                                estratto da
                                                 
                                                 storia della discografia in italia dal 1960 al 1969 -(ed. 2001)
                                                 

                                                 
                                                  1. 25) Milva – Flamenco rock (malgoni-cariaggi)
                                                  2. 26) Milva – Il mare nel cassetto (la valle-rolla)
                                                  3. 27) Pino Donaggio – Pera matura (donaggio)
                                                  4. 28) Dalida – Les enfant de Piree (hadjidakis-giada)
                                                  5. 29) Bob Azzam – C’est escrit dans le ciel (alstone-tabet)
                                                  6. 30) Elvis Presley – Are you lonesome tonight (turk-handaman)
                                                  7. 31) Luciano Tajoli – Al di là (mogol-donida)
                                                  8. 32) Joe Damiano – Il tango delle rose (scheir-bottero)
                                                  9. 33) Giorgio Gaber – Non arrossire (mogol-gaber-pennati)
                                                  10. 34) Mina – Il cielo in una stanza (mogol-toang)
                                                  11. 35) Gino Paoli – Sassi (paoli)
                                                  12. 36) Elvis Presley – Heartbreaking special (humphey)
                                                   
                                                    https://www.mediafire.com/?5sml99xpwzzex95

                                                  LE CAVALLETTE A MOTORE (da "L'Illustrazione Italiana")




                                                  Il pauroso incremento della motorizzazione ha creato in tutto il mondo gravissimi problemi economici, urbanistici, igienici, assicurativi.   Cosa avverrà fra una decina d'anni quando il numero delle automobili sarà triplo o quadruplo di quello attuale?
                                                  [...] in molte città ci si muove, nelle ore di punta, anche se si dispone di un'automobile efficientissima, a medie orarie inferiori a quelle delle antiche carrozze a cavalli: 13 km/h a Copenaghen, 8 km/h in Oxford Street a Londra,  7 km/h fra piazza della Repubblica e la Madeleine a Parigi.   "In Italia si è arrivati a registrare a Milano e Napoli velocità minime di 5 km/h e medie di 11-12 km/h".[...] L'auto, che avrebbe dovuto accrescere la celerità dell'uomo, finirà invece per paralizzarla (in tutti i sensi, ché chi va in macchina, non sa più andare a piedi, ed è lì pronto per l'infarto; non per nulla negli Stati Uniti muoiono ogni anno mezzo milione di persone per infermità cardiovascolari).   E in Italia siamo appena agli inizi: vedrete che bello, quando la densità automobilistica sarà come quella dei paesi più motorizzati.[...]




                                                  sono cifre impressionanti.   Se le automobili continueranno a moltiplicarsi con il ritmo attuale, fra vent'anni non si potrà più circolare.   Penso però che la scienza moderna, con le sue infinite risorse, supererà anche questa difficoltà.   Non crede Lei che fra venti o trent'anni ci sarà un nuovo strumento che ci permetterà di circolare agevolmente anche nel centro congestionato?

                                                  Adele F. (roma)
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                                                  Senza dubbio.   Le scarpe.

                                                  (lettere al direttore. "L'illustrazione italiana" - maggio 1961)

                                                  pubblicità - CAMPARI (bitter)


                                                  sabato 19 luglio 2014

                                                  Lettere al direttore - L'ILLUSTRAZIONE ITALIANA

                                                  riviste gentilmente fornite da Roberto di roma 
                                                   
                                                   


                                                  si discute molto, in Parlamento e fuori, se lo Stato debba o no, finanziare la scuola privata, cioè, in pratica, le scuole cattoliche.   Le dirò che, fino a qualche tempo fa, ero nettamente contrario e un simile finanziamento.   Con tutte le deficienze che assillano la scuola statale -mi dicevo- ci manca altro che il governo si metta a finanziare le scuole private!  Si arrangino per conto loro.   Ma qualche giorno fa, a conclusione di una amichevole discussione con un mio amico religioso, la mia certezza si è incrinata.   Il mio amico infatti mi ha fatto notare che ogni famiglia ha il sacrosanto diritto di decidere se mandare i propri figli a una scuola statale o a una scuola privata.   Per rendere possibile questa scelta -egli sosteneva- bisogna che, accanto a una forte scuola statale, esista anche una forte scuola privata.   Bene farebbe lo Stato -egli concludeva- a finanziare anche le scuole religiose.   Che ne pensa Lei di questo ragionamento?

                                                  Luigi M. (torino)
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                                                  Che è un sofisma.   Basta che Lei pensi alla confusione che nascerebbe se lo Stato, per accontentare le varie tendenze private, si mettesse a finanziare scuole cattoliche, scuole marxiste, scuole positiviste, ecc.  per capire tutta la inconsistenza del ragionamento del suo amico.   Lo Stato deve pensare alla scuola statale e basta.   Ogni altra soluzione viola grossolanamente non soltanto la Costituzione, ma anche il buon senso e la giustizia.

                                                  (maggio 1961)




                                                  sono un'italiana sposata con un americano e mi trovo benissimo nella mia nuova patria.   Tuttavia mi sento ancora profondamente legata all'Italia e seguo abbastanza attentamente le vicende del mio vecchio paese attraverso numerosi periodici italiani che ricevo regolarmente in abbonamento.   Una delle cose che mi meraviglia, nella stampa italiana, è la facilità con cui si criticano gli Stati Uniti per la loro politica razziale.   E' facile sdegnarsi quando ci si limita alla pura teoria!   Ma se l'Italia (o la Francia o l'Inghilterra) avessero dentro i loro confini una decina di milioni di negri, penso che considererebbero la questione con ben diverso realismo.   E' vero, fra la gente di colore ci sono anche scrittori, studiosi, animi sensibili; ma la stragrande maggioranza è formata da gente maleducata, rozza, violenta, imprevedibile.   Prima di esprimersi tanto severamente, ognuno dovrebbe porsi questa domanda: sarei contento se mia figlia, un bel giorno, mi venisse a dire che vuole sposare un negro?

                                                  Miriam T. (chicago)
                                                  _________________________________________
                                                  Seguo il suo consiglio e me la pongo subito anch'io.   No, non sarei affatto contento.   Il matrimonio impone una convivenza ininterrotta, intima, totale che può perdurare felicemente solo se fra i due coniugi esiste un minimo di affinità.   Ma nei paesi che praticano la segregazione razziale questa affinità non nascerà mai.   Isolata ed umiliata, la gente di colore sarà sempre più rozza, più torva, più violenta, più "negra".   Solo l'uguaglianza di diritti può attenuare a poco a poco le attuali diversità.   Se i bambini negri studiassero, giocassero, si divertissero insieme ai nostri (e questo lo troverei del tutto normale) si creerebbero lentamente quelle affinità per cui, nel giro di qualche generazione, anche un matrimonio misto non verrebbe più considerato una eccezione quasi scandalosa.

                                                  (giugno 1961)


                                                   
                                                   
                                                  mio cugino si è comprato una roulotte.   Non le pare un sintomo di barbarie?   Ho cercato amichevolmente di dimostrargli che chi a scopo di divertimento va a cacciarsi in uno di quei trabiccoli sobbalzanti mentre l'uomo ha inventato da secoli alcune comode innovazioni quali il tetto, il rubinetto, il letto e soprattutto gli alberghi, non ha diritto di far parte del mondo civile.   Lui di rimando ha risposto sostenendo che chi disprezza la roulotte denota scarsità di fantasia e assoluta carenza di spirito d'avventura.   Forse dipende dal fatto che mio cugino è notevolmente più giovane di me.
                                                   
                                                  Leonardo R. (brescia
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                                                  Una controversia difficile.   Suo cugino potrebbe assumere come avvocati Stevenson e Melville; Lei Kant e Flaubert.   Giudice Mike Bongiorno che da un lato non ignora le comodità dei grandi alberghi e dall'altro, se non alla roulotte, è abituato all'altro aggeggio sobbalzante che è il sulky.   Scherzi a parte sono incondizionatamente dalla Sua parte.   No, non è una questione d'età.   Conosco ventenni che non fanno un passo a piedi, e settantenni con barba alla Tolstoi che vanno pazzi per i camping e per i "cimenti invernali"
                                                   
                                                  (luglio 1961)


                                                   
                                                   
                                                  mi sa spiegare che cos'è questa improvvisa frenesia  per i go-kart?   Per quanto veloci, corrono meno delle automobili vere e proprie; per quanto emozionanti non potranno mai dare la gioia di una galoppata in piena campagna o sulla riva del mare.   Non capisco che gusto ci sia a rischiare l'osso del collo su quei trabiccoli tanto pericolosi quanto antiestetici?
                                                   
                                                  Libero L. (genova)
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                                                  E la moda dello yo-yo come la spiega?   E la frenesia per l'hula-hoop?  Il go-kart ha, è vero, il duplice svantaggio di essere rumoroso e pericoloso, ma in compenso dà ai suoi piloti l'impressione di essere tanti Stirling Moss.   Ce n'è abbastanza, ahimè, per giustificarne il successo.
                                                   
                                                  (agosto 1961)